Vile e gentile: La nobiltà in Dante tra generazione e predestinazione

This study is dedicated to the thematization of the base/gentle contrast, which is crucial to Dante's definition of nobility. By highlighting the remarkable theoretical and poetic coherence of these concepts, the paper reconstructs their implications - both theological and philosophical (pri...

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Published in:Studi e materiali di storia delle religioni
Main Author: Lenzi, Massimiliano (Author)
Format: Electronic Article
Language:Italian
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Published: Morcelliana [2020]
In: Studi e materiali di storia delle religioni
Standardized Subjects / Keyword chains:B Dante, Alighieri 1265-1321 / Nobility / Predestination
RelBib Classification:CB Christian life; spirituality
KBJ Italy
Further subjects:B Vile
B History of religion
B Gentile
B Nobility (Social class)
B Nobiltà
B Dante Alighieri, 1265-1321
B Predestinazione
B Base
B Culture
B Dante
B Nobility
B Predestination
Description
Summary:This study is dedicated to the thematization of the base/gentle contrast, which is crucial to Dante's definition of nobility. By highlighting the remarkable theoretical and poetic coherence of these concepts, the paper reconstructs their implications - both theological and philosophical (primarily related to the natural phenomenon of generation) - and infers that those who are predestined are equated with the noble and "well-born". Nobility, then, is a fact of nature - but a nature interpreted as a divine creation, i.e. as an instrument of the creator's will that always predisposes the good birth of those it wants to save.
Questo studio è dedicato alla tematizzazione dell'opposizione vile/gentile, che appare cruciale nella definizione dantesca di nobiltà. Mettendo in luce la straordinaria coerenza teorica e poetica di questi concetti, esso ne ricostruisce le implicazioni filosofiche (legate in primo luogo al fenomeno naturale della generazione) e teologiche, ipotizzando nella figura più propria del nobile e "bene nato" quella del predestinato. La nobiltà si rivela allora un fatto di natura, ma di una natura intesa come creatura, cioè come strumento della volontà divina, la quale predispone sempre la buona nascita di chi vuole salvare. [ABSTRACT
Questo studio è dedicato alla tematizzazione dell'opposizione vile/gentile, che appare cruciale nella definizione dantesca di nobiltà. Mettendo in luce la straordinaria coerenza teorica e poetica di questi concetti, esso ne ricostruisce le implicazioni filosofiche (legate in primo luogo al fenomeno naturale della generazione) e teologiche, ipotizzando nella figura più propria del nobile e "bene nato" quella del predestinato. La nobiltà si rivela allora un fatto di natura, ma di una natura intesa come creatura, cioè come strumento della volontà divina, la quale predispone sempre la buona nascita di chi vuole salvare.
ISSN:2611-8742
Contains:Enthalten in: Studi e materiali di storia delle religioni