Ontologia dell’invocazione: il manifestarsi di una presenza, il perdurare di una compresenza
L’unico modo per salvare non solo l’esperienza umana fondamentale, tale è l’atto di fede, ma anche e soprattutto per salvaguardare l’intimità e l’autenticità di ogni rapporto umano, nella sua purità morale ed etica, è l’elaborazione di un’ontologia dell’invocazione. Dal momento, però, che questo con...
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Format: | Electronic Article |
Language: | Italian |
Check availability: | HBZ Gateway |
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Published: |
Università degli Studi di Urbino
2017
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In: |
Nuovo giornale di filosofia della religione
Year: 2017, Volume: 5, Pages: 1-19 |
Further subjects: | B
Fede
B Ontology B Monoteismo B Reason B Phenomenology B Religious philosophy B Filosofia della Religione B Religione B Filosofia B Essere B Ebraismo B God B Ontologia B philosophy of religion B Cristianesimo B Religion B Faith B Metaphysics B Christianity B Dio B Ermeneutica B Ragione B Hebraism B Metafisica B Fenomenologia B Philosophy |
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Summary: | L’unico modo per salvare non solo l’esperienza umana fondamentale, tale è l’atto di fede, ma anche e soprattutto per salvaguardare l’intimità e l’autenticità di ogni rapporto umano, nella sua purità morale ed etica, è l’elaborazione di un’ontologia dell’invocazione. Dal momento, però, che questo concetto, enunciato in questo modo, potrebbe apparire estremamente vago, una riflessione critico- speculativa si impone necessariamente, e per due motivi fondamentali. In primis, si mostrerà la necessità di elaborare una teoria chiamata ontologia dell’invocazione, secondariamente si doneranno forma e contenuto a una siffatta dottrina. |
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ISSN: | 2532-1676 |
Contains: | Enthalten in: Nuovo giornale di filosofia della religione
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Persistent identifiers: | DOI: 10.14276/2532-1676/3209 |