Prospettive del potere. Anamorfosi del Leviatano in Hobbes e nel Libro di Giobbe

L'articolo parte da un'analisi del frontespizio del Leviathan di T. Hobbes (1651) per sottolinearne la congruenza non solo coi contenuti dell'opera, ma più in generale rispetto al corso principale del pensiero moderno incentrato sul problema della conoscenza. L'immagine del Levia...

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Published in:Annali di scienze religiose
Main Author: Fornari, Giuseppe 1956- (Author)
Format: Electronic Article
Language:Italian
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Published: Brepols [2018]
In: Annali di scienze religiose
Year: 2018, Volume: 11, Pages: 301-334
RelBib Classification:HB Old Testament
KAH Church history 1648-1913; modern history
NCD Political ethics
Online Access: Volltext (Verlag)
Volltext (doi)
Description
Summary:L'articolo parte da un'analisi del frontespizio del Leviathan di T. Hobbes (1651) per sottolinearne la congruenza non solo coi contenuti dell'opera, ma più in generale rispetto al corso principale del pensiero moderno incentrato sul problema della conoscenza. L'immagine del Leviatano come simbolo del potere politico è infatti resa possibile dalla disposizione ottica del riguardante, che per riconoscervi il sovrano assoluto deve collocarsi alla giusta distanza e interpretarne le apparenze nel modo corretto. Il potere supremo non corrisponde più a una superiore organizzazione teologica, ontologica e cosmica, e diventa l'espressione politica di una configurazione gnoseologica, di una solitudine umana nell'interpretare una realtà non più preordinata. Questi sviluppi del simbolo leviatanico sembrano avere un rapporto esteriore con le sue fonti bibliche, ma non è così, poiché il Libro di Giobbe che ne è la fonte principale ci offre una riflessione penetrante al riguardo. Il Leviatano sulla cui descrizione si chiude l'opera, e che sembra poco congruente con le meditazioni sul dolore e sul male che ne costituiscono il cuore, è infatti il ricordo, documentatoci dalla filologia, di un antico aspetto funebre e sacrificale delle divinità semitiche da cui proviene Yahweh. Nel testo vi è quindi una nascosta consapevolezza circa le origini storiche del Dio biblico che risponde a Giobbe, e il cui volto misericordioso si manifesta passando per una lunga evoluzione religiosa inestricabilmente connessa a interpretazioni punitive e violente della divinità. La significazione biblica va dunque al di là dell'utilizzo che del simbolo leviatanico compie Hobbes, ma ne anticipa il realismo, fornendo inoltre un inatteso strumento di lettura dell'attuale situazione globalizzata, in cui il Leviatano non è più lo Stato moderno, ma una rete di rapporti di forza estesa all'intero pianeta. Non è la teologia storica del Libro di Giobbe a suggerire che la stessa manifestazione indifferenziata del potere possa diventare strumento di un potere spirituale di altro ordine?
ISSN:2294-8775
Contains:Enthalten in: Annali di scienze religiose
Persistent identifiers:DOI: 10.1484/J.ASR.5.116201