L’analogia fra il diritto secolare e quello canonico

La questione che affronto è se il concetto di diritto, applicato all’ambito secolare e a quello ecclesiale, è univoco o analogico e di che tipo di analogia si tratterebbe. Il Vaticano II ha promosso una maggiore attenzione nei confronti della specificità del diritto canonico, ancorandolo nel mistero...

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Main Author: Cattaneo, Arturo 1948- (Author)
Format: Electronic Article
Language:Italian
Check availability: HBZ Gateway
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Fernleihe:Fernleihe für die Fachinformationsdienste
Published: Pontificia Università della Santa Croce 2019
In: Forum
Year: 2019, Volume: 5, Pages: 737-753
Standardized Subjects / Keyword chains:B Canon law / Law / Comparative law
RelBib Classification:SB Catholic Church law
XA Law
Online Access: Volltext (kostenfrei)
Description
Summary:La questione che affronto è se il concetto di diritto, applicato all’ambito secolare e a quello ecclesiale, è univoco o analogico e di che tipo di analogia si tratterebbe. Il Vaticano II ha promosso una maggiore attenzione nei confronti della specificità del diritto canonico, ancorandolo nel mistero della Chiesa (cfr. OT 16) e superando così la precedente prospettiva filosofico-sociologica della Chiesa quale «societas perfecta», che portava a fondare il diritto sulla base del principio «ubi societas ibi ius». Non sorprende quindi che dopo il Concilio diversi canonisti abbiano parlato di analogia fra i due diritti, senza però approfondire il tema e usando a volte espressioni poco chiare, come quella di «diritto analogico». La questione non è semplice anzitutto per la mancanza di una precisa definizione del concetto di «diritto». Secondo infatti come esso viene definito, se ne dedurrà una predicazione univoca o analogica. Nel primo caso, «diritto» costituirebbe un genere nel quale si distinguono due specie (diritto secolare e canonico) sulla base di differenze specifiche. Nel secondo caso, il termine generale «diritto» si applicherebbe ai due ambiti (secolare ed ecclesiale) acquistando però differenze essenziali, in modo che sia doveroso parlare di analogia. L’ipotesi che propongo è che si tratti di una analogia di proporzionalità intrinseca, nella quale la «giuridicità» costituisce la ratio che è propria (o intrinseca) ai due diritti.
The question I am dealing with is whether the concept of law, applied to the secular and ecclesial spheres, is univocal or analogical and what kind of analogy it would be. Vatican II has promoted greater attention to the specificity of canon law, anchoring it in the mystery of the Church (cf. OT 16) and thus overcoming the previous philosophical-sociological perspective of the Church as “societas perfecta”, which led to the foundation of law on the basis of the principle “ubi societas ibi ius”. It is therefore not surprising that after the Council several canonists spoke of analogy between the two rights, but without delving into the subject and sometimes using unclear expressions, such as that of “analogical law”. The question is not simple first of all because of the lack of a precise definition of the concept of “law”. Depending on how it is defined, a unique or analogical preaching will be deduced. In the first case, “law” would constitute a genre in which two species are distinguished (secular and canon law) on the basis of specific differences. In the second case, the general term “law” would apply to the two areas (secular and ecclesial), but would acquire essential differences, so that it is necessary to speak of analogy. The hypothesis I propose is that it is a matter of an analogy of intrinsic proportionality, in which “juridicity” constitutes the ratio that is proper (or intrinsic) to the two rights.
ISSN:2498-9746
Contains:Enthalten in: Forum