Gli ordini della manifestazione e l'esperienza estetica

Il saggio intende mostrare la differenza tra il «vedere» e il «guardare», per poi giungere alla caratterizzazione dello «sguardo» come luce con la quale il soggetto illumina l'esistente. Lo sguardo è luce che illumina; lo sguardo è il rispondere in forza del quale il soggetto va incontro a ciò...

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Bibliographic Details
Published in:Gregorianum
Main Author: Petrosino, Silvano (Author)
Format: Electronic Article
Language:Italian
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Fernleihe:Fernleihe für die Fachinformationsdienste
Published: Ed. Pontificia Univ. Gregoriana 2016
In: Gregorianum
Online Access: Volltext (lizenzpflichtig)
Parallel Edition:Non-electronic
Description
Summary:Il saggio intende mostrare la differenza tra il «vedere» e il «guardare», per poi giungere alla caratterizzazione dello «sguardo» come luce con la quale il soggetto illumina l'esistente. Lo sguardo è luce che illumina; lo sguardo è il rispondere in forza del quale il soggetto va incontro a ciò che si manifesta e gli viene incontro. A partire da un tale impianto, si intende poi mostrare come l'esistente si manifesti sempre e inevitabilmente a partire dalla misura dello sguardo che lo illumina, misura che può essere quella che avanza e risponde secondo l'ordine dell'apparire (il differente) oppure secondo quello del risplendere (l'unico). Concludendo si proporrà di caratterizzare l'esperienza estetica come il luogo per eccellenza dell'intrattenersi del soggetto con lo splendore dell'unico. The essay intends to show the difference between the «to see» and «to look», then come to the characterization of «look» like the light illuminates the subject exists. The look is light; the look is the answer by virtue of which the subject undergoes what appears and he is meeting. Starting from such a plant to then show how the existing manifest itself always and inevitably starting from the measurement of vision which illuminates it, which may be the one that advances and responds according to the order of appearance (different) or according to the shine (the only one). In conclusion we propose to characterize the aesthetic experience as the place par excellence of the converse of the subject with the grandeur of the only one
Contains:Enthalten in: Gregorianum